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CAVOLI
Gli alimenti della famiglia di cavoli, cavolfiori, cavolo riccio possono favorire la formazione del gozzo. In realtà questo accade per le alimentazioni molto monotone e ricche di questi alimenti. Con l’alimentazione variata che oggi possiamo avere l’interferenza con la tiroide non è rilevante.
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ALGHE
Le alghe e il fucus (alga bruna) sono composti ricchi di iodio: vengono utilizzati in ambito estetico in alcune creme per la cellulite e in integratori usati per “accelerare il metabolismo basale” nel contesto di diete ipocaloriche per ridurre il peso corporeo. Possono favorire la comparsa di ipertiroidismo e sono composti da evitare quando sia già stata diagnosticata una malattia tiroidea.
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SOIA
La soia interferisce con l’assorbimento della L-tiroxina, pertanto quando si segue una terapia con ormone tiroideo bisogna consumare alimenti che contengono soia almeno a 4 ore di distanza dalla terapia.
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BIOTINA
La biotina, o vitamina B7, è usata in molti prodotti cosmetici o integratori per favorire una buona crescita di unghie e capelli. Questa sostanza può interferire nei metodi di dosaggio degli ormoni tiroidei e dare risultati falsamente indicativi di ipertiroidismo. Si raccomanda prima dei dosaggi ormonali di sospendere gli integratori per almeno 2 giorni.
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CALCIO
Cibi ricchi di calcio o integratori interferiscono con l’assorbimento della L-tiroxina. Si raccomanda quindi di mantenere adeguata distanza dalla terapia con ormone tiroideo.
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CARNITINA
La carnitina è una sostanza naturalmente presente in tutti i tessuti dell’organismo. Si trova principalmente nella carne rossa e viene talora utilizzata come integratore ad uso sportivo e alimentare, per aumentare la performance muscolare e come coadiuvante per perdere peso. In ambito tiroideo sono stati riportati alcuni dati a favore dell’uso per il miglioramento dei sintomi da ipertiroidismo.
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ZENZERO
E’ stato suggerito da un recente studio del 2022 un ruolo dello zenzero nell’alleviare i sintomi da ipotiroidismo in pazienti già in terapia sostitutiva.
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MELISSA OFFICINALIS
E’ una pianta erbacea dalle molte proprietà curative. In ambito tiroideo, ci sono state segnalazioni di un un possibile ruolo nella riduzione dell’autoimmunità tiroidea nei pazienti con ipertiroidismo.